Danni da muffa e condensa - Termografia Sicilia

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DANNI DA MUFFA E CONDENSA
Nel periodo invernale accade molto spesso, di vedere negli angoli dei muri o dietro gli armadi, delle zone umide con formazioni di muffa che, oltre ad essere antiestetica, può causare problemi di salute particolarmente nei bambini. Contrariamente a quello che si può pensare, tali situazioni le troviamo per la maggior parte in nuove abitazioni non realizzate a regola d'arte, spesso siamo chiamati a indagare le cause della formazione di condensa e muffa a seguito di una  non corretta progettazione e realizzazione  degli isolamenti termici dell'abitazione.

Nell'immagine di esempio si vede un "ponte termico " (zone a temperatura più bassa) causato della trave del solaio al piano superiore confinante con una terrazza a cielo aperto che, raggiungendo la temperatura del "punto di rugiada", innesca il processo di condensazione superficiale.
A seguito del presente problema, per quanto riguarda i risarcimenti, con una perizia termografica, si possono richiedere i danni, o la sitemazione del difetto al costruttore se non sono passati i 10 anni legali di garanzia (per vizi e difetti gravi), se si abita in un condominio, il problema diventa condominiale, in quanto le pareti esterne che causano il danno all'interno dell'abitazione, sono di proprietà dell'intero condominio.
La muffa, per attecchire ha bisogno di condizioni ambientali specifiche: la presenza di umidità sulla superficie di colonizzazione, alcuni substrati organici che a volte, sono contenuti nelle pitture che vengono impiegate all'interno dell'abitazione.

In primis la presenza di umidità è la più importante; escluse le infiltrazioni di acquadall'esterno, il fenomeno più significativo è quello legato alla condensa dovuta alla presenza di abbassamenti di temperatura all'interno dei locali e dalla presenza di una elevata umidità relativa.

Per eliminare la condensa e conseguentemente la muffa non sono efficaci fungicidi o pitture, occorre eliminare le cause che la determinano, la più importante delle quali è l'acqua, nell'aria a pressione atmosferica può miscelarsi vapore acqueo in una quantità che varia con la temperatura.

Tali condizioni si creano all’interno di abitazioni non correttamente progettate, costruite senza troppe "attenzioni" o nelle quali siano state adottate delle modifiche, come per esempio la sostituzione delle finestre senza preoccuparsi di verificare la situazione globale dell’immobile e quindi può accadere che in vecchi edifici che mai hanno presentato problemi di condensa o di
muffa, in seguito alla sostituzione delle vecchie finestre, compare della muffa. Questo avviene perché il nuovo serramento, più efficiente termicamente limita le dispersioni. Una buona parte di responsabilità, a volte ricade anche nella pessima conduzione degli ambienti da parte di chi vi abita, una scarsa ventilazione produce forti carichi di umidità all’interno dei locali, come la cucina, elevata presenza di piante o animali, i vapori della doccia ecc.ecc.

Và detto che con un buon isolamento e risolti i problemi dei ponti termici, difficilmente si potrà presentare della condensa interna in un'abitazione. La normativa prevede che con una temperatura interna dell’aria di +20° e un’umidità relativa del 65% non si debba formare condensa superficiale sulle pareti interne all'abitazione. A 20°C il massimo contenuto di umidità è 17,33 g/mc, corrispondente al 100% di umidità relativa. Il 65% di umidità relativa a tale temperatura sono quindi 11,26 g/mc, ai quali corrispondono una T di rugiada di circa 13,2°C. Perciò ogni superficie interna che raggiunge una temperatura inferiore a 13,2 °C ad una temperatura interna di 20 °C non è consentita.
L’impiego della termografia permette di evidenziare la correlazione tra la presenza della muffa e della temperatura superficiale interna della stessa, ma consente anche di individuare zone dove in futuro potrebbero farsi presenti colonie di muffa.

Abbinando la termografia al rilievo delle condizioni termoigrometriche ( temperatura ed umidità relativa) interne ad una stanza è possibile determinare se nei locali indagati vi siano zone che presentano una temperatura superficiale inferiore al punto di rugiada.

Nelle pareti con temperatura inferiore al punto di rugiada automaticamente si innesca il fenomeno della condensazione superficiale e quindi è favorita la proliferazione di spore e muffa, con degrado delle finiture, intonaci pitture e inoltre un potenziale sviluppo di patologie per gli occupanti.
 
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